4 gen 2009

Il posto


Il posto giusto è quello che tu arrivi e ti senti comodo, con o senza vestiti, con o senza bagaglio, con o senza aspettative.

Il posto giusto è quello che tu arrivi, e non senti il peso dell’arrivo.

Il posto giusto è quello che non ha importanza per gli altri, ma tanta per te.

Il posto giusto è quello che tu vorresti portare in tasca, per quando ti verrà a mancare: basta mettere la mano lì e tirarlo fuori.

Tu hai già trovato questo posto, sei arrivato alla tua isola perfetta? La tua Itaca?

Io ho trovato mia Itaca, persa nell’Oceano Indiano e con un braccio steso alla terra, forse come un richiamo: io sono qui.

Ho trovato il posto, dove mi sono svestita in mezzo a tanti tessuti neri, dove solo gli occhi ti possono trasmettere emozione.

Ho trovato il mio posto in un luogo lontano dalle mie credenze di bambina occidentale.

E miei occhi hanno brillato come una stella polare.

Quando voglio vedere questi occhi, tiro fuori della mia tasca questo stupendo posto ed ecco: delle esplosioni di Orioni.

Questo posto, amici, si chiama Lamu; un’ isola che occupa un piccolo spazio nella grande Africa, esattamente in Kenya, bagnata dal calmo Oceano Indiano, con i suoi abitanti che forse in maggioranza non hanno sentito mai un suono di un clacson, che fanno i loro commerci con i muli e le loro eleganti e silenziose barche a vela, con i tessuti ormai stracciati e ingialliti del tempo.

Un’isola che conta molto con la luce di un cielo che con tutto il suo splendore illumina i tuoi cammini.

Ci sono momenti che l’unica precaria centrale elettrica va in black out, ma non è un problema: non ti trovi mai nel buio, quando c’è l’universo a illuminarti.

Le mangrovie, il silenzio e il vento che accarezzano il tuo viso.

Si trovano anche tanti occidentali; puoi andare a Shella, una frazione di Lamu, dove puoi sederti nella veranda di Pepponi, un hotel di gestione inglese, e bere un drink, trovare tante persone diverse e affascinate da questo posto. Tutte stranamente spogliate del tempo e del mondo che hanno lasciato, anche se per un breve periodo, alle loro spalle.

Non so come mai Hemingway non ha mai scritto niente seduto nella veranda di Pepponi e guardando gli Orioni.

Questo è un messaggio solo a voi viaggiatori senza bagaglio e senza sms.Questo posto sparirà, come in Apocalypto di Mel Gibson: le antiche civilizzazioni quando hanno visto da lontano arrivare le barche degli uomini cosi detti civilizzati, hanno capito che stava finendo un’Era di un mondo sperduto. E cosi purtroppo succederà, ci sono già troppi sms, ci sono già tante persone preoccupate del tempo. Comunque Lamu rimarrà sempre nelle mie tasche l’isola dei miei silenzi.

1 commento:

  1. molto bello il tema di questo blog , principalmente per una questione di umanita per un popolo que sofre tanta provazione in un tempo que L uomo e cosi preocupato con se stesso, congratulazione per una idea cosi importante .ivany costa

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